lunedì 22 febbraio 2010

Un modesto pensiero da parte di un modesto cittadino……


La Cisco Roma affonda l'Igea Virtus: e' 0-2. I giallorossi vedono la retrocessione. Una doppietta di Ciofani condanna i barcellonesi all'ennesimo ko. Amaro esordio in panchina per il nuovo tecnico, Sergio Campolo. Espulsi Pisciotta e Mottola, i padroni di casa chiudono la sfida addirittura in nove uomini. A fine gara esplode la contestazione dei tifosi nei confronti della dirigenza. La mia previsione estiva, del resto, è stata confermata dai fatti. L’Igea Virtus si iscriverà al campionato, qualcuno si ergerà a momentaneo salvatore della patria, gestirà senza colpo ferire una retrocessione annunciata e poi, una volta in serie D, si arriverà alla radiazione o al trasferimento di titolo in altra piazza”. E’ quanto scrivevo il 18 giugno scorso (quindi in tempi non sospetti) nell’attacco dell’articolo “Igea Virtus calcio: la fine è vicina”. Si trattava di un pezzo di fondo, ovvero un commento che in quel caso cercava di esprimere un’opinione altra rispetto a quanto stava accadendo in casa Igea Virtus. Era il periodo in cui, come ormai accadeva nelle ultime estati di gestione Immacolato Bonina, non v’era certezza alcuna sul futuro giocattolo calcistico giallorosso. La mia previsione di inizio estate, quindi, è stata confermata dai fatti. In parte, però. Il quadro odierno, del resto, è addirittura più nefasto di quanto potessimo immaginare. E ovviamente è mortificante. Non tanto per la concreta fine del calcio a Barcellona Pozzo di Gotto, quanto per come si sta gestendo quest’eutanasia giallorossa. Le dichiarazioni dei vari Bonina, Criniti, Caminiti, Rendina e Madonia, sono servite solo per aumentare la rabbia e la delusione tra i tifosi giallorossi. Ora i tifosi delusi e traditi chiedono la testa di chi in questi mesi si è preso gioco di loro. A mio avviso sbagliano, almeno in parte. Mi spiego meglio. I tifosi commettono un errore sperando nella cacciata di chi, con tutta probabilità, si è avventurato in una cosa più grande di lui esclusivamente per spirito di servizio (o almeno cosi sembra). Allo stesso tempo, tuttavia, quegli stessi tifosi potrebbero aver ragione quando chiedono chiarezza e trasparenza sui costi di gestione del colabrodo giallorosso. L’ho detto già tante volte: soldi per comprare calciatori forti non ce ne sono mai stati ne prima e ne adesso. Ma se fosse vera quella voce che parla di stipendi gonfiati a taluni calciatori giallorossi, beh, allora chi di competenza qualcosa da spiegare alla città la avrebbe. Per carità, io sono pluralista e garantista: se i vari Bonina, Criniti, Camiti e Rendina volessero fornirmi chiarimenti, sono a totale disposizione in qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma portate le prove (scritte) di una gestione non solo parsimoniosa, ma anche improntata al sacrificio generale. La questione, del resto, secondo me è di secondaria importanza rispetto all’alone di indifferenza calato ad arte sul calcio giallorosso da chi cerca di liberarsi al più presto del fardello pallonaro. Sindaco, lei ha sbagliato!!! Certo la sua buona fede e la sua ricerca di voti calcistici nella prossima campagna elettorale (non più per lei..) possono anche essere giustificati, cosi come non si può apprezzare il suo “finto” tentativo di mettere le classiche toppe ad una coperta con ormai troppi buchi presenti. Non apprezzabile, ma utile a capire tante cose. Signor Sindaco si ricordi che l’affamato non si sazia con le cicorie. E il calcio, caro Sindaco, è una cosa seria…. Pure con 100 persone (quindi potenziali voti) allo stadio. Noi tutti speriamo che il domani sia galantuomo, che lei sia ricordato per aver fatto del bene a Barcellona Pozzo di Gotto, che superi per prestigio il nome di un ex, lungimirante, Sindaco del passato. Occorre però cambiare strada, perché quella intrapresa non porta da nessuna parte. E il pallone, che è una cosa seria, lo dimostra. E’ un segnale da non sottovalutare. La situazione economica del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto suscita cattivi pensieri. Siamo malpensanti? Diceva Giulio Andreotti: “A pensar si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Rivolgo un appello a tutti coloro che hanno contribuito volontariamente o meno alla disfatta dell’Igea Virtus a guardarsi dentro e cercare di rimediare agli sbagli fatti in passato e salvare i giallorossi dalla definitiva radiazione dai campionati federali.