Un tunisino in carcere, 12 tra mamertini e del compensorio ai domiciliari. Il blitz dei carabinieri è scattato all'alba ed ha svelato un'organizzazione che procacciava mogli e mariti ad anziani in difficoltà economica per evitate il rimpatrio di tunisini e marocchini, che pagano 4 mila euro per diventare cittadini italiani attraverso nozze simulate.
Un bar di contrada Grazia a Milazzo era diventato il centro di un gruppo di italiani e tunisini che guadagnavano regolarizzando la presenza di nordafricani in Italia combinando loro falsi matrimoni.
L'operazione Don Rodrigo è scattata all'alba di oggi con un arresto in carcere e 12 ai domiciliari, mentre gli indagati sono complessivamente oltre 50.
L'indagine dei carabinieri di Milazzo, coordinata dal procuratore capo di Barcellona Salvatore De Luca, è partita nel settembre 2008 quando i carabinieri del piccolo centro di Roccavaldina si sono accorti, scorrendo l'albo pretorio, che un tunisino aveva spostato una cittadina del paese che tutti conoscevano come la convivente di un altro residente, con il quale avevano dato alla luce un bambino recentemente.
I militaru hanno così scoperto che il matrimonio era stato celebrato col solo scopo di permettere al tunisino, destinatario di un provvedimento di esplusione, di regolarizzare la sua posizione in Italia.
Continuando ad indagare, gli uomini dell'Arma hanno scoperto ben 14 matrimoni simulati, 7 a Milazzo, 3 a Pace del Mela, 1 a Santa Lucia del Mela, 1 a Lipari, uno a Barcellona ed uno a Valdina. E non si trattava di episodi isolati.
Dietro infatti c'era una rete, gestita da un'italiana di Pace del Mela e due tunisini, che metteva in contatto i nordafricani con i residenti, in cambio di denaro.
Agli italiani andavano circa mille euro, a matrimonio celebrato; mentre i migranti che volevano evitare il rimpatrio, acquisendo la nazionalità italiana attraverso il matrimonio, dovevano pagare tra i 4 mila ed i 5 mila euro.
In carcere è finito il trentaquattrenne tunisino Moez Larafa, residente a Milazzo.
Le persone sottoposte agli arresti domiciliari sono:
Angelo Arcoraci, 27 anni, di Barcellona Pozzo di Gotto, ma residente a Milazzo; Angela Acquaro, 61 anni, di Lipari, residente a Milazzo; Michele Acquaro, 50 anni, di Lipari residente a Milazzo; Lamine Mohamed Jemaa, di Milazzo; Abdelkader Madouri, 51 anni, tunisino ma residente a Milazzo; Raffaella Mirabello, 32 anni, messinese ma residente a San Filippo del Mela; Giuseppina Munafò, 43 anni, messinese, residente a Pace del Mela; Sebastiano Pirri, 49 anni, di Montalbano Elicona, residente a San Filippo del Mela; Davide Scoglio, 27 anni, di Lipari ma domiciliato a Santa Lucia del Mela; Pasqualino Scoglio, 51 anni, di Lipari ma domiciliato a Milazzo; Maria Tolomella, 25 anni, napoletano ma residente a Santa Lucia del Mela e El Moktar Zgaida, 41 anni, marocchino ma residente a Milazzo.
Due le persone sottoposte all’obbligo di dimora un cittadino marocchino di 41 anni residente a San Filippo del Mela e una trentanovenne napoletana residente a Milazzo.
Tratto da normanno.it
Cliccando in basso le foto degli arrestati.