Lo scorso novembre, con l’Atletico Igea già nettamente in ritardo rispetto al gruppetto di testa, la dirigenza aveva garantito pubblicamente che i giallorossi avrebbero finito il campionato fra le prime quattro in classifica. Per il budget e le aspirazioni di un club che aveva iniziato la stagione con aspirazioni di successo in campionato e Coppa Italia questo rappresentava già un notevole ridimensionamento degli obiettivi, eppure nella situazione odierna qualificarsi per i play off sembra sempre più un sogno proibito. Il pari contro il Collesano di domenica ha lasciato Iorio e soci in piena bagarre play out. Il problema dell’Atletico è il precario stato di forma di molti elementi della rosa. In questa stagione le sconfitte sono già 7 in 16 partite e il distacco dalla prima -14 dal Monreale rende bene l’idea di quanto fragile la squadra sia stata nel corso del campionato. Servirà la rivoluzione voluta dalla società per rimettersi in corsa? Dieci arrivi (Condello, Marino, Calderone, Mondello, Todaro, Vittorio, Platania, Campo, Kumanaku e Ruggeri) e dieci partenze (Iuculano, Leone, De Pasquale, Pontillo, Lo Verso, Di Salvo, Mirabile, Salmeri, Crinò e Alizzi). Al tecnico Miano il difficile compito di amalgamare il gruppo e renderlo squadra. La questione adesso riguarda anche i risultati delle altre squadre, ma i giallorossi hanno il dovere di provarci. L’Atletico ha bisogno di loro errori e delle sue vittorie per ridurre il divario e giocarsela. Al momento e' difficile dire esattamente quali conseguenze potrebbe portare la perdita di un posto nei play off, ma senza dubbio per Miano e alcuni dei giocatori il futuro diventerebbe molto meno scontato. A inizio anno la dirigenza ripeteva in continuazione che "questo sarà l'anno buono" per ridare dignità alla squadra di Barcellona Pozzo di Gotto; l'avvilente differenza fra obiettivi e risultati potrebbe rivelarsi impossibile da digerire.
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