domenica 9 gennaio 2011

BEPPE ALFANO, A DICIOTTO ANNI DAL DELITTO NUOVE INDAGINI

Lo ha rivelato la figlia Sonia, eurodeputato dell'Idv, all'incontro di ieri per ricordare il padre, ucciso dalla mafia per le sue coraggiose inchieste sul malaffare a Barcellona, culla del più potente clan del messinese.

E' il "mistero Barcellona" che fa da sfondo al delitto di Beppe Alfano, il cronista de La Sicilia ucciso la sera dell'8 dicembre 1993 quasi sulla soglia di casa. L'intreccio tra una delle mafie in ascesa nel panorama siciliano per il suo forte radicamento territoriale e la capacità di tessere rapporti con i palermitani come con i catanesi, e i palazzi, della giustizia e della politica.

Il mistero dell'impunità che la consorteria si è guadagnata, all'ombra dei servizi segreti e di un territorio poverissimo, malgrado le enormi potenzialità. Ed è quel mistero che il fronte antimafia e la gente onesta di Barcellona cerca di svelare, facendo leva sulle ombre che ancora ci sono, intorno all'esecuzione di un giornalista che, tra mille difficoltà e tante contraddizioni, lo conosceva e in parte lo aveva mostrato, in tanti articoli e inchieste. "Portare ordine in un territorio alveo di una potente mafia, ancora poco conosciuta", è il mandato che il procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte, si è dato all'atto del suo insediamento.

A diciotto anni dal delitto le indagini sui "mandanti occulti" dell'omicidio di Beppe Alfano sono ancora aperte. Lo ha detto ieri la figlia Sonia, europarlamentare Idv, all'incontro con i giovani delle scuole organizzato per ricordare la figura del padre. Il Gip di Messina ha rigettato la seconda richiesta di archiviazione, avanzata dalla Procura, per l'indagine sulle tante circostanze rimaste ancora poco chiare intorno alla vicenda professionale e umana di Beppe Alfano.

La giornata commemorativa di ieri a Barcellona è stata molto partecipata, grazie ai tanti giovani che vi hanno preso parte, dimostrando di voler sapere- In mattina padre Domenico Siracusa ha celebrato messa di suffraggio alal presenza del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro.

Nel pomeriggio l'omaggio al giornalista sul luogo del delitto dove è stata eretta la lapide che ricorda il "barbaro assassinio per mano mafiosa di una voce di verità". Erano presenti, oltre alla moglie di Beppe, Mimma Barbaro, i figli Sonia, Francesco e Fulvio e il fratello di Beppe, Fulvio Alfano, poi l'eurodeputato Idv Luigi De Magistris, il Gip di Palermo Piergiorgio Morosini, neo segretario nazionale di Magistratura democratica, l'attore e consigliere regionale della Lombardia Giulio Cavalli, il cantante Marco Ligabue e Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo.

Al dibattito al PalaCattafi, moderato da Benny Calasanzio, è intervenuto in collegamento da Milano l'avvocato della famiglia Alfano e di molte vittime di mafia, Fabio Repici, che ha parlato "dei depistagli delle indagini sul delitto Alfano" affermando che "non è mai stata fatta luce sul livello dei mandanti". Un'ovazione ha accolto l'intervento di Salvatore Borsellino che ha chiesto a tutti di ribellarsi alla mafia.

Normanno.it

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