giovedì 18 novembre 2010

Un umile cittadino (SERVO) di un ideale irraggiungibile: un città CIVILE!

Signor Sindaco,


Non frequento i locali del Municipio, salvo qualche eccezione, per questo spesso non conosco nell’immediatezza le varie e strampalate misure, peggiori del male, alle quali si è dedicata con una certa solerzia l’amministrazione comunale, per arginare il degrado di Barcellona Pozzo di Gotto. Non è la fantasia che manca ad alcuni amministratori se guardiamo con attenzione a quel concentrato di anarchia ed individualismo che riempie di ilarità, di irresistibili parodie e di impietosi sberleffi la nostra vita quotidiana. Si afferma che la sicurezza dei cittadini e la loro cura non è né di destra né di sinistra. E’ vero! Ciò che non fa ridere è che nessuno dei cittadini sembra avere a cuore la Città, considerata, a parole, antica e ricca di pregi, vittima di un decadimento ambientale, sociale e culturale. Mai, come in questi ultimi anni, vivere a Barcellona Pozzo di Gotto è diventato per molti di noi sinonimo di angoscia, paure, fobie e frustrazioni. Tra molti cittadini e la Città si è instaurato, da tempo un rapporto ambivalente. Amiamo la nostra Città per quello che è, per quello che ci offre, ma nel nostro intimo, la vorremmo profondamente diversa. E’ un nostro desiderio e un legittimo diritto, a cui un’amministrazione dovrebbe offrire per lo meno un accenno di solidarietà. L’azione amministrativa, Signor Sindaco, ci ha reso Barcellona Pozzo di Gotto sempre più “straniera”, mutata nei colori, nei sapori, nelle forme. Che brutta cosa vedere certe piazze in cemento armato e non finite (Vedasi Piazza San Giovanni). Non si poteva proprio operare diversamente? A molti dei nostri anziani ed a coloro che non possiedono gli adeguati strumenti culturali idonei a comprendere le motivazioni dell’arretramento e del disinteresse, Barcellona Pozzo di Gotto è diventata sempre più “nemica”. Il disagio è crescente, l’indignazione anche, corrono tutti verso forme di autoesclusione. Si ha l’impressione nel guardare Barcellona Pozzo di Gotto, all’approssimarsi delle ore serali, di essere in un sito dove gli unici ad abitare sono gli spettri. Si chiudono con il chiavistello tutte le porte, si sprangano le finestre, le vie sono deserte, i locali chiusi, il passeggio si pratica nelle ore pomeridiane e solo se c’è il sole. Barcellona Pozzo di Gotto ha imboccato la strada, o meglio la scorciatoia di un moralismo ipocrita ed a basso costo dove ognuno proclama la sua onestà e si sente immune da ogni male perché è bravo a “farsi gli affari suoi”. Siamo al paradosso per una Città dalle cento Chiese e che ha vissuto, guarda caso, la sua migliore stagione in età medievale. I barcellonesi di allora erano uomini liberi, oggi, purtroppo sono soltanto uomini soli. La struttura amministrativa, paragonata ai parametri di allora, si poteva ben definire democratica. Le decisioni erano prese in seguito ad ampie discussioni pubbliche. Tutto questo spingeva i più, nobili e plebei, ricchi ed indigenti, a giurare fedeltà a Barcellona Pozzo di Gotto che garantiva libertà e sicurezza. La Barcellona Pozzo di Gotto di oggi è in notevole ritardo rispetto ad allora. Un ritardo caratterizzato, in modo violento, dall’inurbamento forte, caotico, selvaggio ed abusivo di questi ultimi anni. Il rapporto che si è instaurato tra il singolo cittadino e Barcellona Pozzo di Gotto non è più quello della “propria” Città, ma semplicemente “l’oggetto da usare”. Oggi tutti sentiamo questa grande contraddizione: ci serviamo di Barcellona Pozzo di Gotto e ci sentiamo tutti prigionieri. Paghiamo un prezzo troppo alto! La Videosorveglianza in città (Piazza delle Ancore in testa)? Una patacca enorme! Uno strumento che dovrebbe tranquillizzare i cittadini rendendo più sicura la città. Non è così! Il crimine si adegua sempre ai tempi, cambiando luoghi e soprattutto tecniche. Abbiamo bisogno di fermarci tutti un attimo per riflettere, trovare altri strumenti, a mio modesto avviso, più idonei. Un buon sistema di illuminazione pubblica, una migliore efficienza delle strade cittadine, un minimo di arredo e soprattutto un maggiore coinvolgimento dei cittadini per abbattere barriere fisiche e mentali sarebbero scelte più efficaci. I fenomeni di vandalismo piuttosto frequenti dimostrano che giocano fattori diversi: da un atteggiamento paternalistico e clientelare dell’amministrazione comunale alla mancanza generalizzata di un’educazione collettiva, a cominciare dalla scuola. La storia di Barcellona Pozzo di Gotto, appena accennata, deve essere anche per noi maestra di vita e deve insegnarci qualcosa. Troppi muri sono stati eretti nel nome del consenso e della clientela a difesa di patacche inutili. Sono muri di cartapesta che non possono difendere una irreale cittadella. I castelli hanno prodotto sempre molta solitudine ed alla fine cadranno miseramente.

3 commenti:

  1. Amato sei la voce vera di questa città-Tra tanti pseudo giornalisti-tu sei quello che offre un servizio chiaro, lineare e veritiero su quello che succede in questo schifo di città. Complimenti vivissimi. Alfredo C.

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  2. i miei complimenti..siamo in un tunnel senza uscita. speriamo il meglio..almeno x i nostri figli.

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  3. chi di competenza si faccia sentire vedere dal popolo barcellonese spieghi alla gente dia un pò di fiducia ne abbiamo veramente bisogno prima o poi si arriverà ad una rivoluzione ....chi di dovere state attenti.

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